Il Presidente SCL ricorda il socio “Onorario” Dott. Antoine Jean-Gilles

A sinistra scene dal battesimo dell’8+ SCL: “Quisqueya” il nome dato all’imbarcazione da Antoine

Sabato 22 marzo 2025 alla presenza di un nutrito gruppo di soci si è svolta l’annuale “Assemblea Generale” societaria che si è aperta nel ricordo dell’amato socio “Onorario” Antoine, scomparso recentemente. Un momento di fortissimo impatto emotivo è stato il ricordo del nostro Presidente Dott. Giuseppe Mossi .

“Ho cominciato a remare oramai 40 anni fa e parte della mia adolescenza, della mia crescita umana e sportiva è avvenuta tra queste mura, con alcuni di voi ma soprattutto è avvenuta sotto gli occhi e alla presenza costante di qualcuno che oggi purtroppo non c’è più.
Quando arrivavo ai canottieri, lui era sempre lì: alla sera lì a fare pesi, al sabato mattina quando arrivavamo per uscire in barca lui c’era, se si veniva anche al sabato pomeriggio era lì sul tatami a insegnare autodifesa, alla domenica mattina era lì di nuovo sempre sul tatami a fare Karaté e, così come per me anche per tanti di voi, la prima cosa da fare quando arrivavo non era andare in spogliatoio ma era andare dritto in sala pesi e dire “ANTOINE!”. E lui mi rispondeva “Joseph! Comment vas-tu?” (da quando ero andato a studiare a Losanna con Antoine, che per chi non lo sapesse veniva da Haiti dove una delle due lingue ufficiali è il francese, ogni tanto parlavamo in francese).
Sotto il suo sguardo e la sua guida abbiamo faticato, spinto, tirato, sudato, siamo cresciuti fisicamente modellando i nostri muscoli ma siamo anche diventati atleti e uomini, abbiamo gioito con lui delle nostre vittorie e condiviso l’amarezza delle sconfitte. Per tanti di noi è stato una presenza costante, una sicurezza, un punto fermo e con la sua costanza e la sua disciplina ci ha insegnato che senza fatica non si ottiene niente ma che ad allenarsi con impegno si mette sempre del fieno in cascina. Non ci ha mai scoraggiati, ci ha sempre spinto e sostenuto!
Ora se ne è andato in punta di piedi, senza clamore, come piaceva a lui, senza mettersi in mostra. E allora vi chiedo di alzarvi in piedi e di salutarlo non con un minuto di silenzio ma in modo rumoroso con un lungo applauso sperando che da lassù riesca a sentirlo.

Ciao Antoine e grazie”

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