Beatrice ci racconta il suo “Oro Europeo”

A sinistra Bea e il “suo Oro” – A destra Bea in azione verso il “suo Oro”

Di ritorno dalla trasferta in Polonia, dove per il secondo anno consecutivo conquista il titolo di campionessa europea U19 nella specialità del quattro di coppia, Beatrice Ravini Perelli ci racconta il suo “Oro Europeo”.

Mia cara Bea innanzitutto complimenti per aver conquistato per la seconda volta consecutiva “il tetto d’Europa”. Aggiudicarsi il titolo continentale una volta è già una grande vittoria, ripersi l’anno successivo ha dell’incredibile! Questa tua impresa mi lascia senza parole, quindi ti chiedo di raccontarci la tua avventura in Polonia coronata con il secondo titolo di campionessa d’Europa. Dì quello che vuoi.”

“È un’emozione unica e molto grande che non ho ancora compreso totalmente. (Non sento di essere sul tetto d’Europa, come si dice, sebbene tutti mi fanno i complimenti.)
L’avventura in Polonia è stata dura ed emozionante. Sono sicura di aver gareggiato imprimendo tutta la mia forza in acqua senza mollare un colpo. Siamo partite in prima posizione e nessuno doveva recuperarci o attaccarci, dovevamo essere noi a dare il ritmo. La mattina prima della finale non vedevo l’ora di competere con le avversarie, di mettermi in gioco e mettercela tutta. Al momento della partenza ha iniziato a piovere e ci siamo posizionate ai barchini otto minuti prima dello start. Tutte eravamo scalpitanti e concentrate, focalizzate su un solo obiettivo. Dopo i primi colpi di partenza non penso di essere scesa molto sul passo, abbiamo mantenuto invece un ritmo agile e deciso fino alla fine, per poi chiudere con un colpo in più e arrivare per prime. Stratosferico! Non mi sono commossa fin quando il nostro allenatore/coordinatore tecnico non mi ha stretto la mano con gli occhi lucidi.
Un grazie è d’obbligo a tutti coloro che hanno sempre creduto in me e che mi hanno aiutato: famiglia, amici, le società Locarno e Cerea, gli allenatori, il paese di Cannobio. GRAZIE!”

Ringraziamo Bea per averci raccontato la sua impresa e le auguriamo ancora molti altri successi nazionali e internazionali.

Forza SCL!

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